La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

A Rivalta è nata la comunità energetica rinnovabile PST Green Community. Vi possono aderire privati cittadini, enti e aziende –


Intervista all’amministratore unico Emiliano Locatelli 

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Lo scorso 15 marzo si è costituita la Comunità Energetica Rinnovabile PST Green Community, una Fondazione i cui Soci fondatori in fase costituente sono 9 imprese PMI insediate nel PST. Si parla da tempo di queste comunità energetiche, più comunemente per brevità CER, come di uno strumento che dovrebbe portare benefici in termini economici e ambientali, questa è l’occasione per approfondire il tema con il dott. Emiliano Locatelli, che è amministratore unico di P.S.T. S.p.A., la società che gestisce il Parco Scientifico e Tecnologico in Valle Scrivia, promotore di questa iniziativa.

Dott. Locatelli cos’è una comunità energetica e perché è utile? Le prime comunità energetiche in Europa sono nate nel corso degli anni ‘70 sotto forma di cooperative di cittadini per la promozione delle energie rinnovabili, dapprima in Danimarca con l’installazione di alcuni impianti eolici, poi anche in Germania e in Belgio nel decennio successivo. Più recentemente le comunità energetiche sono uno degli strumenti utili al raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica dell’Unione Europea. Secondo la Commissione Europea (Energy Community Repository, 2022) infatti, entro il 2050, la metà dei cittadini europei potrebbe arrivare a produrre metà dell’energia rinnovabile dell’Ue. Sono comunità che si fondano sul concetto di autoconsumo energetico locale e offrono il vantaggio di associarsi per poter generare elettricità tramite fonti rinnovabili favorendo l’efficienza energetica, facendo sì che le comunità locali non solo siano autosufficienti per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, ma anche che riducano notevolmente l’impatto ambientale.

Il concetto base al quale dobbiamo fare riferimento è che grazie alla spinta che si è data con la diffusione degli impianti di energia rinnovabile i produttori sono anche consumatori. In gergo specifico questa figura duale si definisce prosumer, dalla fusione dei due termini inglesi producer e consumer. L’altro aspetto rilevante è che la generazione di energia diventa diffusa su tutto il territorio e questo oltre a permettere, se ben gestita, di ridurre i sovraccarichi di rete e di soddisfare la domanda di energia nei momenti di maggiore fabbisogno, ha anche i seguenti vantaggi: • riduce i costi dell’energia elettrica, perché la produzione è vicina al consumo; • permette di vendere l’energia in eccesso alla rete elettrica centrale o ad altri consumatori; • permette di accedere a finanziamenti e agevolazioni per la transizione ecologica. E’ naturale che benefici di questo tipo si ottengono solo se si fanno scelte di sistema, poiché gli effetti non sono immediati, ma moltiplicati e costanti hanno l’effetto di cambiare il paradigma. In un contesto economico così turbolento ridurre la dipendenza da combustibili fossili offre maggiore sicurezza dell’approvvigionamento energetico e contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra, con benefici per l’ambiente. Questa considerazione si associa poi alla necessità, per tutte le aziende ed anche per le PMI, di porre estrema attenzione agli aspetti normativi di sostenibilità (ESG) che vengono richiesti in sede di redazione di apposito bilancio, adempimenti che saranno cogenti a partire dal 2026 per le grandi imprese non quotate e dal 2027 per le PMI quotate.

Come si sta muovendo l’Italia su questo fronte? Il quadro normativo delle CER è molto complesso e in divenire, il legislatore stesso è intervenuto e sta intervenendo con provvedimenti in itinere che progressivamente chiariscono l’applicazione delle norme. Stiamo approfondendo questo tema da un paio d’anni e abbiamo costituito un gruppo di lavoro con ingegneri esperti di energy management e legali con solida esperienza nel settore energetico a livello nazionale e comunitario. Il Pnrr prevede diversi interventi per le comunità energetiche, tra cui consistenti contributi per la realizzazione di impianti fotovoltaici, incentivi per la costituzione di comunità energetiche rinnovabili e la promozione dell’autoconsumo. In particolare  ci sono a disposizione 2,2 miliardi di euro a fondo perduto per coprire i costi di installazione di impianti da fonti rinnovabili, promuovendo la transizione verso modelli di produzione e consumo energetico più sostenibili. Come scadenza ultima vale la dichiarazione di fine lavori al 30 giugno 2026. Con questi incentivi ci si attende che vengano attivati impianti di una potenza complessiva pari almeno a 2 GW, ed una produzione indicativa di almeno 2.500 GWh/anno. Il beneficio è erogato sottoforma di contributo in conto capitale per impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili e inseriti in configurazioni di Comunità energetiche rinnovabili o di Gruppo di autoconsumatori e ubicati in comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. L’altro provvedimento di riferimento è il Decreto CACER del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha definito i criteri e le modalità per la concessione dei contributi Pnrr. Alla cerimonia di apertura di Key, la fiera della transizione energetica di Rimini, il 5 marzo scorso,  il Ministro dell’Energia e Ambiente Pichetto Fratin annunciava lo spostamento dal 31 marzo al 30 novembre di quest’anno della data ultima per inviare la domanda di agevolazione, e l’innalzamento da 5 mila a 30 mila abitanti della dimensione dei comuni nei cui territori possono sorgere gli impianti incentivati. Da gennaio 2024 sono arrivate più di 2 mila domande per il contributo in conto capitale, riferibili ad impianti in comuni al di sotto dei 5mila abitanti, e oltre 750 domande di qualifica di CER, di cui 400 hanno ricevuto l’approvazione. Vorrei precisare che gli impianti di produzione di energia singolarmente non possono superare 1 MW di potenza, che le aziende beneficiarie della quota incentivante devono essere PMI (non vi hanno accesso le grandi imprese), che gli Statuti delle CER devono prevedere totale flessibilità in entrata come anche in uscita da parte degli aderenti e che possono partecipare tutti coloro (privati cittadini, enti pubblici, come i comuni, enti religiosi o associazioni varie) che ne hanno i requisiti, purché insistano sulla medesima cabina primaria. Questo è il limite territoriale di sostegno alla CER. Inoltre va precisato che PST essendo “grande impresa” non è membro della CER ma si propone, attraverso la Fondazione, come garante del suo funzionamento. 

Perché il PST ha deciso di farsi promotore di una Comunità Energetica? Per svariati motivi, partiamo dal principale: P.S.T. S.p.A. è la società controllata da Finpiemonte S.p.A. che gestisce, insieme al consorzio Proplast di Alessandria e al consorzio IBIS di Novara, il Polo di Innovazione Cgreen “Chimica verde e materiali avanzati”, un’aggregazione di imprese e università riconosciuta dalla Regione come riferimento per la diffusione dell’innovazione attraverso lo sviluppo e l’applicazione delle tecnologie verdi in svariati campi. Il PST fin dal 2009 ha seguito con attenzione il settore delle energie rinnovabili, prevalentemente fotovoltaico e biomasse (il Gruppo Mossi&Ghisolfi aveva realizzato un laboratorio di livello mondiale dedicato allo sviluppo del bioetanolo di seconda generazione e che questo laboratorio, a seguito del fallimento del Gruppo, è stato rilevato da Versalis S.p.A., l’azienda del Gruppo ENI). Pertanto ci è parso utile non solo per noi ma per tutto il territorio, promuovere questa forma innovativa di produzione e condivisione dell’energia nella maniera più efficace possibile: proponendo noi stessi come test site dove ospitare una CER che fosse un esempio tangibile di come sia possibile realizzare concretamente queste iniziative. In ultima analisi anche la scelta del sito del PST, risponde ad un’esigenza che abbiamo riscontrato tra le nostre aziende che non sono particolarmente energivore, ma che devono comunque fare i conti con il caro energia e quindi ci è sembrata una risposta utile per dare a loro e a chi vorrà insediarsi nel Parco un motivo in più per sceglierlo come sito attrattivo dove fare impresa.

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

Quali sono i fattori che servono per rendere una CER funzionante? Il nostro approccio parte da una seria valutazione dei bisogni di ciascun aderente alla CER in base al suo specifico profilo, individuando così il dimensionamento corretto dell’impianto, affinché questo possa generare la quantità di energia ottimale per poter soddisfare il fabbisogno dell’utenza aggregata, mantenendosi a livelli elevati di efficienza, riducendo gli sprechi, gestendo uno scambio armonico con la rete. Questo consente, non già di incamerare il massimo contributo concedibile, ma di ottenere il riconoscimento giusto in rapporto alle necessità reali dei consumatori e vedere un risparmio rispetto ai costi attuali dell’ordine di almeno il 30%. A riprova di quanto detto l’impianto che la CER PST Green community ha individuato come ottimale sviluppa una potenza di 750 kW. Altro aspetto nodale è la capacità che ha la CER di gestire l’energia prodotta in ogni momento e immessa in rete, in relazione ai consumi effettivi dei suoi Soci aderenti. Occorre che si doti di un soggetto tecnico, il cosiddetto Referente, che abbia il profilo di una ESCO (ndr Energy Service Company) e la capacità di rilevazione e gestione della domanda e offerta di energia con appositi programmi informatici e software gestionali specifici. Inoltre il Referente deve essere in grado di riportare correttamente i dati e informazioni al GSE perché in base alla qualità delle informazioni che riporterà, in conformità alla procedure richieste, quest’ultimo possa ritornare alla CER gli incentivi che le consentono rispettare il proprio business plan, quindi in sostanza ripagare gli investitori che hanno sostenuto i costi dell’impianto che produce energia rinnovabile e, allo stesso tempo, garantire ai suoi Soci consumatori il risparmio effettivo in bolletta. Il ruolo del PST a questo punto diventa strategico perché è il soggetto che, in accordo con i Soci della Fondazione, individua le aziende e le organizzazioni da proporre alla CER per i ruoli chiave di referente, produttore e finanziatore, in modo tale da sgravare i consumatori finali Soci della CER da compiti operativi che richiedono un’esperienza specifica e una capacità che solo gli operatori del settore possono avere. Ci tengo a sottolineare che il modello di CER che abbiamo messo a punto è a costo zero per PST, poiché quest’ultima mette a disposizione, dietro corrispettivo, esclusivamente porzioni della propria superficie per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da parte di un cosiddetto soggetto produttore terzo, il quale effettuerà l’investimento in proprio o grazie all’intervento di finanziatori. Così facendo anche i Soci della CER sono sgravati dall’accollo di qualsiasi debito per la realizzazione dell’impianto e la principale attività della CER sarà il monitoraggio dell’efficienza dell’impianto e l’individuazione del sistema ottimale di gestione dell’energia prodotta. Inoltre come Parco stiamo pianificando iniziative finalizzate alla divulgazione di buone prassi di uso consapevole e corretto dell’energia, rispondendo ad uno degli obiettivi che il legislatore vuole conseguire con la promozione delle CER, possibile con il ricorso alle tecnologie digitali, poiché i Soci della CER saranno dotati di un’app dedicata che consentirà a ciascuno di poter monitorare in tempo reale i consumi e di programmare da remoto l’utilizzo di apparecchi domestici. Infine vorrei sottolineare che le CER hanno l’obiettivo di redistribuire i benefici dell’energia rinnovabile prodotta tra i propri membri e il territorio in cui operano, contribuendo a promuovere l’inclusione sociale e a ridurre la povertà energetica. In particolare al fine di rafforzare le ricadute territoriali, è stato introdotto l’obbligo, per tutte le configurazioni incentivate, di destinare l’eventuale importo della tariffa premio eccedentario il 55% (45% nel caso di accesso a contributi in conto capitale) ai soli consumatori diversi dalle imprese e\o di utilizzarlo per finalità sociali aventi ricadute sui territori ove sono ubicati gli impianti per la condivisione. 

Ci può spiegare come è strutturata la CER PST Green Community? Si configura giuridicamente come una Fondazione di partecipazione, ovvero un ente giuridico che unisce risorse pubbliche e private per realizzare progetti di interesse collettivo, aperta a nuovi ingressi con una procedura piuttosto snella e soprattutto può accogliere sia soggetti privati che enti pubblici. Chi aderisce ad una CER può recedere liberamente in qualsiasi momento. La Fondazione ha un Presidente che è l’amministratore unico del Parco Scientifico e Tecnologico, che partecipa nei vari organi di governo della CER ma non ha diritto di voto, proprio per rimarcare la sua funzione di garante super partes. Poi sono previste un’Assemblea che comprende tutti i Soci, un Consiglio di Indirizzo e un Comitato di Gestione. In progresso di tempo si potrà nominare un Consiglio di Autoconsumo Territoriale. Le cariche possono essere ricoperte sia dai Soci che da soggetti esterni nominati dai Soci stessi. Nessuna carica è remunerata, quindi non sono previsti compensi, ma tutti concorrono al migliore funzionamento della CER. I vari Organi che ho elencato hanno funzioni distinte: alcuni di indirizzo strategico e di osservanza o modifica dello Statuto, approvazione del bilancio, altri che si occupano della gestione e del funzionamento della CER, della predisposizione del bilancio, degli adempimenti verso il GSE e dell’esame delle richieste di adesione o di recesso dalla Fondazione. La Fondazione infine prevede un organo di controllo dei conti. Si può partecipare alla CER Green Community aderendo alla Fondazione come soggetto consumatore se il profilo è quello dell’utilizzatore di energia, come produttore se si intende mettere a disposizione della CER il proprio impianto di generazione elettrica da fonte rinnovabile o come produttore/consumatore se si vuole aderire con entrambe le caratteristiche. L’adesione alla CER PST Green Community non comporta necessariamente il cambio del fornitore di servizi elettrici del consumatore Socio se questo non lo desidera e dà diritto a partecipare all’assemblea, a ricevere le comunicazioni rilevanti da parte della CER in merito alla gestione operativa dell’impianto e al suo funzionamento, consigli e indicazioni sulle modalità di utilizzo dell’energia, utilizzo dell’app e notizie sull’andamento della produzione energetica, nonché iniziative di interesse realizzate dalla CER a favore dei propri Soci e del territorio. 

Come si aderisce alla CER e quanto costa? Le modalità di adesione sono semplici, la Fondazione essendo di fresca costituzione non ha ancora un sito web di cui si doterà e sarà utile anche per gestire i contatti. Per il momento basta inviare una mail di richiesta a PST (pst@pst.it), che provvederà ad inviare il modulo di adesione con le informazioni richieste. La richiesta verrà esaminata dal Comitato di Gestione che ne comunicherà l’esito al richiedente. L’adesione ha un costo una tantum, differenziato per le diverse tipologie di Soci: 10 euro per le persone fisiche titolari di utenze domestiche, 150 euro per i Comuni e la PA in genere, gli Enti ecclesiastici e del terzo settore, 250 euro per le piccole e medie imprese Soci fondatori, 400 euro per le piccole e medie imprese Soci partecipanti. C’è un fondo di dotazione iniziale di 3.000 euro e con il concorso delle quote la Fondazione è in grado di coprire i propri costi di funzionamento.

Quando sarà operativa la CER? La costituzione è l’atto formale necessario affinché la CER abbia una forma giuridica tra quelle ammissibili richieste dal GSE, dopodiché saranno necessari alcuni mesi per poter ottenere il riconoscimento dal GSE e vedere realizzato l’impianto e messo in funzione. Ma su questo daremo sicuramente adeguata comunicazione.

© riproduzione riservata





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Prestito personale

Delibera veloce

 

Source link

Microcredito

per le aziende