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Matteo Ricci torna nelle Marche con un piano per rilanciare la regione e combattere lo spopolamento delle aree interne


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Matteo Ricci, europarlamentare del Pd ed ex sindaco di Pesaro, ha delineato un programma per rilanciare le Marche dopo un anno dal suo insediamento a Bruxelles. Ricci punta a sfidare il governatore in carica Francesco Acquaroli, sostenendo che la regione stia attraversando una fase di declino. Il progetto si concentra sul rilancio economico, sociale e culturale, con particolare attenzione alla ripresa delle zone interne, alla spinta verso l’innovazione e al rafforzamento dei servizi locali.

la crisi attuale delle marche e la necessità di un cambio di rotta

Ricci sottolinea come le Marche oggi siano in una situazione di difficoltà, con trend economici e sociali in peggioramento. Un’analisi dei dati più recenti evidenzia come la regione stia perdendo terreno rispetto ad altre realtà italiane ed europee. Secondo l’europarlamentare, l’isolamento della regione ha contribuito a questo declino, relegando le Marche a un ruolo marginale nelle strategie nazionali ed europee.

Non a caso, Ricci critica la dipendenza dalle decisioni prese a Roma, che – a suo dire – riducono l’autonomia del territorio e rallentano la crescita. La regione, spiega, dovrebbe riprendere il proprio ruolo attivo, battendosi in prima persona per i propri interessi. Per farlo, serve una “riscossa vera”, che passi attraverso un cambio di mentalità nel modo di governare. Questo significa, per Ricci, guardare agli esempi di altre regioni come l’Emilia-Romagna di Bonaccini e il Veneto di Zaia. Entrambi i leader regionali hanno saputo rappresentare con forza le esigenze delle loro comunità, evitando di subire decisioni dall’alto e valorizzando il proprio ruolo di motore economico e sociale.

un programma ambizioso ma necessario

Il richiamo a modelli regionali vincenti evidenzia l’urgenza di una strategia efficace, volta a cambiare le sorti delle Marche in modo concreto e duraturo.

un progetto per le imprese e i giovani: innovazione e green economy in primo piano

Il piano proposto da Ricci punta molto sulla capacità delle Marche di attrarre investimenti e creare posti di lavoro qualificati per i giovani. L’attenzione va soprattutto al settore manifatturiero, tradizionalmente importante in questa regione, che secondo l’europarlamentare deve sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per migliorare la produttività. Questo investimento in tecnologia è strettamente legato a una maggiore attenzione all’economia circolare e verde.

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Ricci ha sottolineato l’urgenza di sostenere l’espansione delle imprese marchigiane in questi ambiti, con risorse mirate a favorire progetti sostenibili e innovativi. La green economy, con un’accelerazione verso pratiche più ecologiche e consapevoli, può diventare un volano concreto per la crescita. Inoltre, c’è l’idea di dare spazio e sostegno all’industria locale per migliorare l’export, elemento fondamentale per l’economia della regione.

Tra le categorie che devono essere coinvolte nel rilancio, Ricci specifica anche la terza età: la necessità di investire in servizi e innovazioni per questa fascia di popolazione è fondamentale per accompagnare una crescita equilibrata.

innovazione e sostenibilità come pilastri

Si punta dunque a integrare tecnologia avanzata e politiche ambientali per creare nuove opportunità occupazionali e rinvigorire il tessuto produttivo locale.

proposte per fermare lo spopolamento e rafforzare i centri delle aree interne

Una delle sfide più urgenti per le Marche riguarda il progressivo abbandono delle zone interne, con tanti piccoli comuni che perdono residenti e servizi essenziali. Ricci ha presentato cinque misure destinate a invertire questa tendenza.

La prima è un contributo a fondo perduto di 30mila euro per chi decide di trasferirsi in queste aree. L’obiettivo è far ripartire il tessuto sociale e demografico, offrendo un incentivo concreto che risponde alle difficoltà di chi si sposta in luoghi meno serviti.

Sul fronte dei servizi per le famiglie, c’è la proposta di asili nido gratuiti per i residenti nelle aree interne e il trasporto scolastico senza costi per gli studenti. Questi ultimi spesso devono affrontare lunghi spostamenti, anche di diverse ore, per raggiungere le scuole più vicine.

Un altro punto riguarda il mantenimento delle scuole elementari e medie con classi plurime, spesso l’unica soluzione possibile nei piccoli centri. Ricci ha ribadito che “perdere la scuola significa perdere l’anima del paese”, un problema che può portare al definitivo depauperamento delle comunità.

un invito ad abitare le aree più isolate

Le misure proposte mirano a incentivare la vita nei piccoli paesi, contrastando la fuga verso i centri urbani e rilanciando il territorio dall’interno.

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problemi della sanità territoriale e ricostruzione post-sisma

Il sistema sanitario nelle zone interne è un altro tema prioritario per Ricci. Segnala quanto siano scarsi i medici di base disposti a lavorare in queste aree. Chi svolge già il servizio si trova spesso a gestire un numero elevato di pazienti, che può arrivare fino a duemila per medico.

L’idea è quella di introdurre incentivi regionali per attrarre e mantenere i medici, riducendo i costi legati agli ambulatori e migliorando così l’accesso ai servizi sanitari per chi vive in contesti periferici.

Un’ulteriore questione riguarda le zone colpite dal sisma. Ricci denuncia una ricostruzione disomogenea e rallentata. Serve quindi uno sforzo per accelerare i lavori e garantire sicurezza e nuovi servizi per le popolazioni interessate, con piani più coordinati e risorse adeguate.

rilanciare sanità e ricostruzione come priorità

Il rafforzamento dei servizi sanitari e la velocizzazione degli interventi post-sisma rappresentano passaggi fondamentali per migliorare la qualità della vita nelle Marche.

Questo programma complessivo, che punta su economia, servizi, innovazione e qualità della vita, delinea un quadro di interventi pensati per cambiare il volto delle Marche nei prossimi decenni.





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