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Formazione, Gility scalta da Forvis Mazars per il programma “People Management”


Gility, learning technology company nata dalla joint venture tra CDP Venture Capital e BPER Banca, affianca Forvis Mazars, network globale di servizi professionali, nella creazione e nello sviluppo di un percorso di formazione per la realtà italiana. Il programma formativo, per la prima parte del suo programma di lavoro, pone l’attenzione sul potenziamento delle competenze trasversali di tutti i middle manager, figure chiave di raccordo tra il top management e il team e per questo fondamentali per la cultura aziendale.

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Il percorso su misura è declinato su tre aree: la leadership inclusiva, finalizzata allo sviluppo di capacità motivazionali e alla promozione di un approccio empatico nella gestione dei team; l’empowerment e il benessere organizzativo, per creare un clima aziendale positivo e inclusivo che valorizzi il contributo di ogni collaboratore; e la performance management, volta a fornire strumenti pratici per la gestione e la valorizzazione delle prestazioni individuali e di gruppo, promuovendo una cultura del risultato e della crescita continua.

La scelta di Forvis Mazars si è basata sul connubio tra piattaforma tecnologica d’ingresso e consulenza specializzata, per affiancare e guidare realtà di ogni tipologia e settore nello sviluppo ed erogazione di progetti su misura, agevolando anche l’utilizzo di strumenti per finanziarli.

“Investire nella crescita delle nostre persone è una priorità strategica per Forvis Mazars. Con questa iniziativa, sviluppata in collaborazione con Gility, vogliamo offrire ai nostri middle manager strumenti concreti per rafforzare la leadership, promuovere una cultura inclusiva e affrontare con successo le sfide di un mercato in continua evoluzione. Questo progetto rappresenta un passo fondamentale nel nostro percorso di sviluppo, contribuendo a creare un ambiente di lavoro sempre più dinamico, collaborativo e orientato alla crescita delle competenze”, le parole di Rossana Romano, Chief Talent Officer di Forvis Mazars in Italia.

“Il progetto realizzato con Forvis Mazars rappresenta una perfetta sintesi tra il valore di un percorso disegnato su misura grazie all’attento ascolto interno dell’azienda, e la possibilità di dargli un’efficace esecuzione grazie alle competenze e gli strumenti che un operatore di nuova generazione come Gility può mettere a disposizione, e che concorrono essi stessi ad amplificare il punto chiave della formazione sulla leadership orientata anche allo scambio intergenerazionale. Un elemento che trasforma la diversità in un vantaggio competitivo, rafforza il capitale umano e getta le basi per una crescita sostenibile e resiliente”, sottolinea Flavio Molinari, Co-Founder & Chief Sales Officer di Gility. “Investire nella formazione significa sfruttare le conoscenze maturate per sviluppare nuove competenze che rispondano concretamente alle sfide di un mercato globale in continua evoluzione. Non si tratta solo di aggiornare le skill, ma di potenziare talenti che, mettendo a frutto l’esperienza acquisita, sono in grado di portare innovazione di processi e pensiero in azienda e di rispondere con la massima efficacia alle esigenze dei propri clienti”.

I risultati e il modello Gility

Dopo il lancio della piattaforma andata a regime nel 2023, Gility ha visto il 2024 chiudersi con 304 nuovi clienti, più che raddoppiando rispetto all’anno precedente, toccando così complessivamente in 24 mesi oltre 450 aziende. Con questi risultati Gility conferma l’importanza del modello fondato sul connubio tra piattaforma tecnologica d’ingresso e consulenza specializzata con cui la learning technology company guida le aziende nello sviluppo ed erogazione di progetti di formazione su misura, agevolando anche l’accesso ai contributi per finanziarli.

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Il modello Gility permette una formazione su quattro aree strategiche. Dalle hard skill, competenze tecniche necessarie per ogni ruolo e mansione, soft skill, competenze trasversali per collaborare e comunicare meglio, competenze digitali, come intelligenza artificiale e cyber security, e tutto l’ambito della formazione obbligatoria e normativa, attivando con consulenza dedicata per accedere alle opportunità di formazione finanziata come bandi, incentivi e fondi interprofessionali.

La formazione continua a manifestarsi come imprescindibile per tutte le sfere della vita aziendale, come emerge anche dalla nuova indagine condotta dalla learning technology company: “La formazione nel mosaico generazionale”, che tocca un tema sempre più chiave per le imprese, specie medio grandi. Dalla survey emerge come la formazione possa alimentare lo scambio reciproco di competenze diventando leva strategica di crescita.

“L’equilibrio tra generazioni diverse all’interno delle aziende è fondamentale. Non si tratta solo di gestire le differenze, ma di farne un pilastro della strategia aziendale. Le nuove generazioni hanno fame di apprendimento e sviluppo continuo, e si aspettano un contesto che le supporti attivamente con percorsi formativi mirati e flessibili. Al contempo, i senior custodiscono un patrimonio di competenze che deve essere valorizzato, e questo richiede una cultura del mentoring incentivante e strutturata”, ha affermato Simone Maggi, ceo di Gility.

Lo studio

La ricerca Gility “La formazione nel mosaico generazionale”, effettuata con una metodologia qualitativa e quantitativa, evidenzia una dinamica critica: mentre i dipendenti junior mostrano un chiaro interesse per l’apprendimento dai colleghi più esperti (l’89,7% di loro risulta d’accordo), emerge una forte resistenza da parte dei senior nel ricoprire il ruolo di mentori. Ben il 92,3% dei rispondenti registrano nelle loro aziende la mancata disponibilità e apertura alla condivisione di esperienze con i giovani. Questo evidenzia la necessità di programmi che incoraggino una cultura della condivisione, e che valorizzino il ruolo dei senior come custodi del know-how aziendale.

La ricerca ha anche analizzato i programmi di formazione offerti dalle aziende negli ultimi tre anni. Il 64% di queste ha offerto dei corsi su diversi aspetti: la formazione sulle soft skill è stata implementata dal 30,8% delle aziende, mentre il team building e il networking interno dal 16,7%. Il 6,4% delle aziende ha favorito gruppi di lavoro multigenerazionali, il 5,1% programmi di mentorship e il 3,8% programmi di inclusione e diversità.

Se è assodato che il work-life balance è una priorità per le nuove generazioni, i dati raccolti evidenziano come sia un elemento fortemente preponderante. Il 44,9% dei giovani, nelle aziende intervistate, considera l’equilibrio tra vita lavorativa e personale l’aspetto prioritario del proprio percorso professionale, seguiti dalla crescita professionale (29,5%), retribuzione e benefici (16,7%) e cultura aziendale inclusiva (9%). Questi fattori endogeni, sotto il controllo diretto delle aziende, sono fondamentali per attrarre e trattenere giovani talenti.

Dalla ricerca emerge anche come una cultura aziendale inclusiva e uno spazio di apprendimento reciproco siano essenziali per creare coesione e produttività: i risultati evidenziano che una formazione multigenerazionale migliora la coesione del team e favorisce il senso di appartenenza, con il 70,7% degli intervistati che afferma come questi programmi contribuiscano a costruire un ambiente di lavoro inclusivo.

Sul fronte delle modalità di erogazione della formazione aziendale, le nuove generazioni mostrano una chiara preferenza per modalità ibride, che combinano elementi di formazione on demand, live o in presenza, scelte dal 34,6% dei partecipanti alla ricerca. La formazione e-learning on demand o asincrona segue con il 25,6%, segnalando l’apprezzamento per la flessibilità offerta da questo approccio. La formazione in presenza rimane importante per il 16,7%, mentre le sessioni live in diretta web o sincrone sono preferite dal 12,8% dei rispondenti. Modalità più personalizzate come il coaching o mentoring sono indicate dal 9%, mentre gli strumenti più innovativi, come la realtà virtuale o il metaverso, rappresentano una scelta ancora di nicchia, preferita solo dall’1,3% dei rispondenti.

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In merito ai contenuti proposti, i giovani si aspettano che non siano solo un mezzo di trasmissione delle conoscenze: il 56,4% di loro chiede contenuti formativi più interattivi e coinvolgenti. La ricerca conferma con decisione quanto la formazione rappresenti un elemento chiave per attrarre e fidelizzare le nuove generazioni: il 92,3% dei rispondenti la ritiene fondamentale per attrarre e trattenere giovani talenti. Le nuove generazioni cercano ambienti che supportino la loro crescita professionale e offrano opportunità di sviluppo delle competenze. Le aziende che investono in percorsi formativi ben strutturati possono posizionarsi come datori di lavoro di riferimento per i giovani professionisti.

Interessanti anche i dati dell’indagine Gility riguardante il mismatch tra la domanda e l’offerta dei corsi di formazione, da cui si evince che l’83% dei dipendenti preferirebbe un focus maggiore su competenze digitali e tecnologiche, attualmente al centro solo del 27% dell’offerta formativa. Esiste inoltre un mismatch anche sulle soft skill: le aziende dedicano solo il 20% dei programmi a quest’area, mentre il 54% dei dipendenti vorrebbe maggiore attenzione alle capacità relazionali, comportamentali e linguistiche. Le lingue straniere, richieste dal 50% dei lavoratori, compaiono nei piani formativi aziendali solo per un esiguo 5%. Tutti elementi che trovano riscontro nei trend della formazione per il 2025: educazione digitale (con particolare attenzione all’AI), internazionalizzazione e personalizzazione dell’offerta.



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