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5 milioni per le competenze digitali


  • Attivo il bando “Dritti al punto”, promosso e sostenuto dal fondo per la Repubblica Digitale, con l’obiettivo di accrescere l’alfabetizzazione digitale dei cittadini su tutto il territorio nazionale.
  • I progetti ammissibili comprendono percorsi formativi, in presenza o da remoto, volti al miglioramento delle competenze digitali e all’abilitazione dei propri diritti digitali.
  • Ogni progetto può essere finanziato con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro, mentre il plafond complessivo è di 5 milioni di euro

Il fondo per la Repubblica Digitale ha pubblicato il nuovo bando “Dritti al punto” con l’obiettivo di sostenere progetti di formazione all’interno dei Punti Digitale Facile e per migliorare le competenze digitali dei cittadini di tutto il territorio italiano. Con uno stanziamento di 5 milioni di euro si intendono colmare i divari generazionali e territoriali in ambito di alfabetizzazione digitale.

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Il quadro europeo DigComp 2.2 ha individuato alcune aree di riferimento essenziali per una piena partecipazione dei cittadini alla vita sociale e professionale: queste comprendono la conoscenza di informazioni e dati, la creazione di contenuti digitali, la sicurezza informatica e la comunicazione tramite gli strumenti digitali.

L’Ue, inoltre, ha inserito nel programma strategico per il decennio digitale 20301, l’obiettivo di formare e migliorare le competenze digitali dell’80% dei cittadini di età compresa tra i 16 e i 74 anni. Da qui, iniziative come il bando “Dritti al punto”.

Al via il bando “Dritti al punto” per l’alfabetizzazione digitale

La diffusione delle competenze digitali tra i cittadini non è ugualmente distribuita a livello territoriale e generazionale: l’Italia, secondo i dati di un report ISTAT2, risulta in ritardo rispetto alla media degli altri Paesi Ue, ovvero alla posizione 23 in classifica. Basti pensare che nel 2023 solo il 46% degli adulti possedeva competenze digitali almeno di base. Tra gli over 65 la percentuale scendeva invece al 19%.

Lo sviluppo di competenze digitali e la conoscenza dei nuovi strumenti informatici sono aspetti ormai essenziali per la vita pubblica e professionale dei cittadini.

Una delle misure attive e utili per colmare questo ritardo e questi divari è prevista dal PNRR (M1C1 1.7.2) che grazie alla “Rete dei servizi di facilitazione digitale” si pone l’obiettivo di formare 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso 3000 Punti Digitale Facile.

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In questo contesto, il bando “Dritti al punto3” mette a disposizione 5 milioni di euro per l’attivazione di percorsi formativi per l’accrescimento delle competenze digitali dei cittadini.

Distribuzione delle risorse e target di riferimento

bando competenze digitali

Le risorse del bando “Dritti al punto” verranno così distribuite:

  • 3 milioni di euro per i Punti Digitale Facile nelle regioni del nord e del centro, ovvero Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto;
  • 2 milioni di euro per i Punti Digitale Facile nelle regioni del sud e nelle isole, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

I beneficiari sono tutti i cittadini di età superiore ai 14 anni che avranno partecipato ad almeno uno dei corsi di formazione che verranno resi disponibili grazie a questa iniziativa.

A marzo 2025 sono stati raggiunti circa 760 mila cittadini e alcune regioni italiane risultano già molto vicine all’obiettivo (ovvero con una percentuale superiore al 50%), mentre altre sono ancora piuttosto lontane. Il Lazio (53%) e il Friuli Venezia Giulia (52%) riportano dati quasi in linea con la media europea, mentre la Calabria (34%), la Sicilia (34%) e la Campania (34%) riportano risultati ben al di sotto della media Ue.

Bando “Dritti al punto”: percorsi formativi e progetti attivabili

Secondo quanto previsto dal bando, i percorsi formativi attivabili devono riguardare una delle aree individuate dal quadro europeo DigComp 2.2, che comprendono:

  1. l’alfabetizzazione su informazione e dati, ovvero la capacità di analizzare e riconoscere le fonti e i contenuti online, imparando a distinguere le informazioni affidabili dalle fake news;
  2. la sicurezza informatica, intesa come consapevolezza dei rischi digitali e capacità di proteggere dispositivi e dati personali;
  3. la creazione di contenuti digitali, sfruttando le nuove tecnologie quali l’intelligenza artificiale, promuovendo un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali e una riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e legali dell’IA;
  4. la comunicazione e collaborazione attraverso le tecnologie digitali, per incentivare l’uso attivo dei servizi digitali pubblici e privati.

Ogni progetto può essere finanziato con un contributo minimo di 150 mila euro e un massimo di 500 mila euro.

Le proposte presentate, inoltre, devono prevedere l’erogazione di minimo 200 corsi di formazione (suddivisi in più moduli o più edizioni), della durata minima di 3 ore. I corsi potranno svolgersi in presenza o da remoto e potranno prevedere anche attività formative itineranti.

I beneficiari del bando e la domanda

La presentazione dei progetti può avvenire da parte di tre categorie di soggetti:

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  • soggetti attuatori della misura “Rete dei servizi di facilitazione digitale” che si configurano come responsabili e non potranno prevedere la partecipazione di soggetti terzi a ciascuna proposta;
  • soggetti sub-attuatori, che potranno presentare la proposta progettuale individualmente o in collaborazione con altri soggetti sub-attuatori che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta;
  • soggetti realizzatori, che potranno a loro volta presentare una proposta individualmente o in collaborazione con altri soggetti realizzatori che contribuiranno nella co-progettazione e nella realizzazione della proposta.

Per i progetti presentati in partenariato, il numero massimo di collaboratori ammissibili è di cinque compreso il soggetto responsabile del progetto.

Le domande, corredate di tutta la documentazione necessaria e prevista dal bando, possono essere presentate tramite il portale Re@dy4 entro il 30 maggio 2025.



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