Energia nucleare in Italia, pro e contro hanno animato per decenni un dibattito fin da subito divisivo, a tratti infuocato. Un dibattito adesso “risvegliato” da un disegno di legge delega varato dal Consiglio dei ministri con il quale il Governo Meloni di fatto si accinge a posizionare il nucleare al centro della sua agenda politica. Seppur nella consapevolezza che l’orizzonte temporale entro il quale sarà possibile produrre risultati concreti sarà abbastanza lungo.
Ma l’energia nucleare cos’è esattamente? Rispondere a questa domanda significa raccontare opposte visioni sulla transizione energetica e sulla sostenibilità ambientale. Ed è quello che Partitaiva.it ha fatto ascoltando e raccontando prospettive e punti di vista di autorevoli protagonisti del dibattito sul nucleare in Italia. Posizioni che si collocano agli antipodi ma tutte destinate ad avere un impatto sull’opinione pubblica.
Ritorno al nucleare in Italia: punti di vista a confronto
Sull’energia nucleare, un riassunto semplice è possibile: serve per produrre elettricità con il metodo della fissione nucleare. Mentre la tecnologia per la fusione è ancora in fase di ricerca e sviluppo, nonostante alcuni sviluppi promettenti.
Basse emissioni di CO₂, ridotta dipendenza da gas e petrolio, quantità ingenti di energia prodotta a fronte di costi moderati e di cicli di vita degli impianti molto lunghi: questi gli argomenti a sostegno del cosiddetto nucleare pulito. A cui fanno da contraltare gli elevati costi iniziali di avvio degli impianti, il rischio di attacchi terroristici a danno delle centrali. E, più in generale, il rischio di incidenti ma soprattutto il nodo relativo allo smaltimento delle scorie nucleari.
Un dibattito, quello che ha visto nel referendum per il nucleare in Italia del giugno 2011 promosso dall’Italia dei Valori una data spartiacque. Qualcuno parlò di un boicottaggio all’informazione da parte del Governo. Ma alla fine i timori sul raggiungimento del quorum si rivelarono del tutto infondati. Il 54% degli aventi diritto andò a votare con una percentuale di sì che arrivò al 94%.
Comitato No al Nucleare: “Ecco quali sono i rischi dell’energia nucleare”
Vittorio Bardi è il presidente dell’Associazione denominata “Comitato Si alle Energie Rinnovabili No al Nucleare”, nata nel 2009, anche su stimolo di un appello sottoscritto nel 2008 da quasi duecento attivisti impegnati in diversi ambiti (ambientale, scientifico, sindacale, sociale e politico). “Con l’obiettivo – spiega Bardi a Partitiva.it – di sostenere un’alternativa energetica, basata sulle fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico e il risparmio. Anziché su un ingiustificato aumento dei consumi e sull’uso delle fonti fossili e di quella nucleare, come l’allora Governo Berlusconi stava progettando di fare”.
Oggi, anche alla luce del recente disegno di legge delega per l’energia nucleare in Italia, l’Associazione guidata da Vittorio Bardi intende rilanciarsi, riaprendo adesioni, collaborazioni e iniziative per contrastare un nuovo tentativo di ritorno al nucleare che viene definito “sostenibile”.
Altro che energia nucleare sostenibile, Bardi: “Nuovi reattori costosi e per niente sicuri”
Per Bardi le parole sono importanti. A partire dal nome scelto per la sua Associazione, dove prima sta il Si a una alternativa energetica e poi il No al Nucleare. “Riteniamo necessario mettere l’accento sulle alternative energetiche. Vogliamo costruire le più ampie alleanze per realizzare una effettiva transizione energetica opposta alle fonti fossili e al nucleare”, spiega.
Altro che energia nucleare sostenibile, sostiene Bardi. “Non è vero – chiosa Bardi – che i nuovi reattori di terza generazione come gli Small Modular Reactors o, in una prospettiva più lunga, di quarta come gli Advances Modular Reactors, anche se aggiornati e più piccoli, sono sicuri. Continuano a generare rifiuti altamente radioattivi, avrebbero bisogno di tempi di realizzazione ancora lunghi, con alti costi. E poi con un costo dell’energia elettrica prodotta che, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, sarebbe più del triplo di quella da fonti rinnovabili.
Quali sono le imprese italiane che hanno deciso di investire nel nucleare
Fusione e fissione nucleare, le differenze sono note. La fusione è la reazione nucleare in cui due nuclei atomici si uniscono per formarne uno più pesante, mentre nella fissione un nucleo si divide in due nuclei di atomi più leggeri. L’energia da fusione nucleare è pulita perché non emette gas a effetto serra, né sostanze fortemente inquinanti e non genera scorie radioattive o residui, come accade invece nei reattori odierni a fissione nucleare.
“Non abbiamo nessuna preclusione alla ricerca più avanzata sulla fusione nucleare – specifica Bardi – ma questa sarà ancora lontana nel tempo”. Energia nucleare, pro e contro continuano a far discutere in Italia ma secondo Bardi bisogna guardare altrove: “Oggi vanno intensificati gli sforzi per puntare sulla decarbonizzazione, come sta facendo la maggioranza dei Paesi europei. Purtroppo parecchie aziende del settore, Leonardo, Enel, Edison, Ansaldo Nucleare, puntano ad accaparrarsi accordi per accedere alle risorse che verranno messe a disposizione. Sottraendole così a quelle necessarie per la transizione energetica”.
Energia nucleare, pro e contro in Italia: dal Nuclear Power Expo al 100% rinnovabili network
Dal 21 al 23 maggio a Piacenza, si svolgerà il Nuclear Power Expo, la prima mostra-convegno italiana dedicata al comparto dell’energia nucleare. Il governo Meloni, intanto, sembra deciso a investire nel nucleare. O, quanto meno, a gettare le basi, attraverso un disegno di legge delega, per un ritorno al nucleare in chiave di opportunità economica e sostenibilità ambientale.
Per far fronte a questa offensiva, il Comitato Sì alle Energie Rinnovabili e No al Nucleare ha aderito a 100% rinnovabili network, promossa dalle associazioni ambientaliste e del Terzo settore, da docenti universitari, ricercatori e da esponenti del mondo delle imprese e del sindacato. Con l’obiettivo di fare rete e di sensibilizzare l’opinione pubblica a tutti i livelli. A partire dalle nuove generazioni: “Rispetto a queste ultime – spiega il Presidente del Comitato No al Nucleare – abbiamo la percezione che la coscienza delle vecchie battaglie antinucleari si sia affievolita. Temiamo che possa far presa il mito dell’Intelligenza Artificiale e della tecnologia che può risolvere tutto”.
Centrali nucleari attive in Italia, cosa è successo dopo il referendum del 1987
Energia nucleare, pro e contro in Italia: uno scontro travisioni contrapposte che inevitabilmente toccano anche il tema dello smaltimento delle scorie nucleari. In Italia, non ci sono centrali nucleari attive al momento. I quattro impianti situati a Trino (Vercelli), Caorso (Piacenza), Latina e Garigliano (Caserta), sono state chiusi dopo il referendum del 1987.
“Prossimamente – annuncia Bardi – intendiamo tornare sulla questione del decommissioning, cioè sul tema dello smantellamento delle vecchie centrali nucleari, anche tenendo conto del prossimo ritorno delle scorie ad alta radioattività, da Francia e Regno Unito. Mentre i depositi previsti per le scorie radioattive in Italia non esistono”.
Depositi scorie nucleari, Bardi: “No a siti impropri”
L’obiettivo del Comitato è dunque chiaro: collegare tutte le iniziative diffuse sui territori, collaborare con tutte le associazioni, i comitati, le realtà locali che si muovono per lo sviluppo di tutte le fonti rinnovabili. Con quale obiettivo? Per l’efficienza energetica, per la bonifica dei siti delle vecchie centrali e poi contro i siti impropri ipotizzati per eventuali depositi delle scorie nucleari. E poi, ancora, contro eventuali disponibilità da parte di amministratori locali alla localizzazione di futuri impianti.
“Se il progetto del Governo dovesse proseguire non escludiamo anche un possibile ricorso a un altro referendum abrogativo (che sarebbe il terzo). Allora viene da ricordare Marco Porzio Catone dopo la seconda guerra punica: Delenda Carthago. Ogni qualvolta ci si batte per la transizione, le rinnovabili, la sostenibilità ambientale e sociale, dobbiamo sempre aggiungere: Delenda nucleare“, conclude il Presidente Bardi.
Vantaggi del nucleare, la sfida della start up Newcleo
Energia nucleare ed energie rinnovabili: perché non sono da intendere in contrapposizione tra loro? A rispondere è Newcleo, start up torinese che sviluppa reattori nucleari di ultima generazione. “Rinnovabili e nucleare – dichiara la start up interpellata da Partitaiva.it – sono alleati nella transizione energetica. Mentre le rinnovabili seguono il ciclo del vento, del sole e della pioggia, il nucleare è in grado di fornire grandi quantità di energia sempre. Questa caratteristica lo rende particolarmente adatto a sostituire il gas e il carbone in quelle applicazioni che richiedono approvvigionamento costante di elettricità a costi certi e contenuti, come ad esempio: l’alimentazione delle industrie energivore o la fornitura di carico di base alla rete elettrica, per stabilizzarla e ridurne i costi di sistema”. È per questo, sostiene ancora Newcleo, “che il governo Italiano ha introdotto una quota tra l’11% e il 22% di nucleare nel mix energetico al 2050 nel suo Piano Nazionale integrato Energia e Clima, riconoscendo che porterebbe ad una riduzione dei costi di circa 17 miliardi di euro per il raggiungimento degli obiettivi net zero del Paese”.
Newcleo: “Il nucleare è un’energia molto pulita”
Newcleo, la start up fondata da Stefano Buono, è riuscita nell’impresa di convincere tantissimi investitori a scommettere sulla tecnologia innovativa, dimostrando così i vantaggi del nucleare. Come? Semplice. “Il nucleare – ci spiegano – è un’energia molto pulita: non emette CO₂, consuma meno suolo e materie prime rispetto alle rinnovabili. E, con i reattori di quarta generazione, potrà, da un lato, eliminare la necessità di minare nuovo uranio per centinaia di anni. E, dall’altro, riciclare ed eliminare le scorie delle centrali nucleari tradizionali per produrre grandi quantità di energia. Le sole scorie presenti in Francia potrebbero alimentare l’intero fabbisogno elettrico del continente per centinaia di anni a costi competitivi”.
“Per questi motivi – sostiene Newcleo – l’Agenzia Internazionale dell’Energia prevede che il nucleare giochi un ruolo importante nella transizione energetica, raddoppiando la sua capacità installata a livello globale da qui al 2050. Va in questa direzione anche l’impegno preso da oltre 20 Paesi durante la COP28 di triplicare la propria capacità nucleare installata al 2050”.
Energia nucleare, pro e contro in Italia e lotta alla disinformazione
Energia nucleare, pro e contro in Italia si confrontano spesso in un dibattito condizionato dalla disinformazione. Ecco perché la start up Newcleo ha voluto raccontare a Partitaiva.it il proprio impegno nella divulgazione di informazioni corrette sul nucleare stimolando la conoscenza di questa tecnologia a tutti i livelli. Come? “Partecipando ad incontri e dibattiti locali. Dialogando costantemente con la stampa nazionale e internazionale. Promuovendo e supportando le facoltà che ospitano corsi di ingegneria e fisica nucleare per avvicinare i giovani e affiancando i decisori politici per sensibilizzarli verso le nuove tecnologie nucleari”.
“Siamo anche a fianco delle imprese – sottolinea Newcleo – studiando insieme a loro applicazioni nucleari innovative per supportarle nei loro percorsi di decarbonizzazione, senza dimenticare l’abbattimento dei costi dell’energia. A titolo esemplificativo, con Maire studiamo la produzione di chimica decarbonizzata, con Danieli lavoriamo ad acciaierie per produzione di acciaio verde. Con Fincantieri, invece, esploriamo l’utilizzo di reattori nucleari per la decarbonizzazione delle grandi navi commerciali. Si tratta di importanti applicazioni che hanno il potenziale di decarbonizzare settori altamente inquinanti che oggi dipendono dai combustibili fossili”.
Il nucleare inquina, l’Avvocato dell’Atomo dichiara guerra alle fake news
“L’Avvocato dell’Atomo” è il titolo del libro di Luca Romano il quale sui social porta avanti, ormai dal 2020, una campagna contro la disinformazione che a suo dire ha contribuito a dare del nucleare una visione distorta e ingannevole. A Partitaiva.it Romano ha deciso di raccontare e smontare una per una tutte le bufale sull’energia nucleare in Italia. A partire da quella sulla scarsa convenienza economica dell’opzione nucleare, “che si nutre di dati analizzati guardando solo ai costi di produzione invece che ai prezzi al consumo”, spiega.
Anche sullo smaltimento delle scorie nucleari bisogna fare chiarezza. “Resta certamente molto importante – prosegue Romano – anche la disinformazione sul tema dei rifiuti radioattivi e del combustibile irraggiato. Mentre le preoccupazioni sulla sicurezza e sulla proliferazione militare oggi sembrano meno usate come argomenti”.
Secondo Romano, poi, “un’ultima obiezione – fallace – che si fa al nucleare, soprattutto su internet, è quella relativa al rischio di malagestione, infiltrazioni mafiose, pressapochismo nella costruzione o nella manutenzione dell’impianto. Insomma l’argomento che può essere riassunto in ‘noi italiani non siamo pronti/non siamo degni’, argomento che ignora che in realtà il nucleare è un’invenzione italiana”.
Ritorno nucleare in Italia, Romano: “Italiani più pronti di quello che i politici pensano”
La divulgazione scientifica, dai social network alle conferenze, dalla scrittura di libri alla partecipazione a dibattiti e talk show, non è l’unica arma contro luoghi comuni e fake news.
“Poi – spiega Romano – c’è la parte più politica, che si traduce nelle occasionali collaborazioni con partiti di tutti gli schieramenti per avanzare proposte sul tema del nucleare – in questo senso il risultato più importante è sicuramente la campagna raccolta firme partita a novembre 2024: in soli due mesi ha raccolto quasi 75mila sottoscrizioni per una proposta di legge di iniziativa popolare su questo tema”.
Romano è convinto che il dibattito pubblico stia già assumendo contorni di maggiore rilevanza, a suo dire “negli ultimi anni se ne è parlato spesso e il tema è tornato ad essere incluso nell’azione politica”.
“Certo – sottolinea – sono primi passi, siamo terribilmente indietro rispetto al resto del mondo e dovremmo darci una svegliata. Gli italiani credo siano più pronti di quello che i politici pensano. I partiti di governo, sulla carta favorevoli al nucleare, si muovono a piccolissimi passi per il terrore di perdere consensi, quando invece dovrebbero accelerare”.
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